Guerra del Dominio | |||||||
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![]() La USS Sitak (in basso a sinistra) e la USS Majestic (al centro) vengono colpite e distrutte durante l"Operazione Ritorno", una delle faticose vittorie dell'Alleanza della Federazione. | |||||||
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Contendenti | |||||||
Alleanza della Federazione
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Forze del Dominio
Supportati da: | ||||||
Comandanti degni di nota | |||||||
Federazione: Benjamin Sisko William Ross Sitak Cobum Impero Klingon: Martok Gowron Impero Romulano: Kimara Cretak Velal Letant Shinzon |
Dominio: Mutaforma femmina Weyoun Unione Cardassiana: Dukat Damar Confederazione Breen: Gor Pran | ||||||
Forze coinvolte | |||||||
Numero di navi ignoto. | Al culmine: 30.000 navi stellari | ||||||
Vittime e danni | |||||||
Ignoti, gravi | Oltre 807 milioni di Cardassiani, distruzione quasi completa delle forze Jem'Hadar nel Quadrante Alpha, numero di perdite Breen ignoto |
- "You have no idea what's begun here."
- "Tu non hai idea di cosa è iniziato qui."
- "A war may be our only hope."
- "Una guerra potrebbe essere la nostra unica speranza."
La Guerra del Dominio è stato un conflitto interstellare durato circa due anni (iniziato alla fine del 2373 e conclusosi alla fine del 2375) combattuto tra una coalizione formata dal Dominio, l'Unione Cardassiana, e comprendente nell'ultima fase della guerra anche la Confederazione Breen e l'Alleanza della Federazione (formata dalla Federazione dei Pianeti Uniti, dall'Impero Klingon, e a partire dal secondo anno di guerra, anche dall'Impero Romulano).
L'intero Quadrante Alfa ricorda tale conflitto come una delle più distruttive e sanguinose guerre della storia galattica.
Alla fine della guerra, che vide la vittoria dell'Alleanza della Federazione, tutte le potenze coinvolte nel conflitto riportarono un bilancio di vittime catastrofico e significativi danni strutturali.
Premesse[]
Nel 2369 l'occupazione cardassiana del pianeta Bajor finì: i Cardassiani furono cacciati dal pianeta dalle varie fazioni della Resistenza bajoriana. I Bajoriani non inflissero una seria sconfitta militare alle forze occupanti, ma i loro continui attacchi terroristici resero l'occupazione indesiderabile da parte dei cardassiani; fu così presa la "decisione politica" di ritirarsi. I vari gruppi della resistenza bajoriana formarono quindi un governo provvisorio per sovrintendere alla ricostruzione del pianeta, che era stato ecologicamente, culturalmente ed economicamente devastato dall'occupazione. Uno dei primi atti da parte di questo governo fu quello di chiedere aiuto alla Federazione dei pianeti uniti.
La Federazione rispose inviando il comandante Benjamin Sisko a prendere il comando della stazione spaziale Terok Nor, una stazione mineraria abbandonata dai Cardassiani. Questa stazione fu rinominata Deep Space Nine e divenne uno dei maggiori centri diplomatici e commerciali per Bajor. Sisko ebbe il compito di sostenere la ricostruzione di Bajor al fine di accelerare il suo processo di adesione alla Federazione.
Poco dopo l'arrivo di Sisko su Deep Space Nine, venne scoperto nei paraggi un tunnel spaziale stabile che collegava il territorio bajoriano del Quadrante Alfa con il Quadrante Gamma, in un punto a circa sessantamila anni luce da Bajor: una distanza impossibile da coprire dalle ordinarie tecnologie di propulsione astronautica. Per usufruire meglio di questa scoperta, la stazione spaziale fu spostata dall'orbita di Bajor fino a un punto all'imbocco del tunnel spaziale.
Si scoprì anche che il tunnel era la casa degli alieni conosciuti dai Bajoriani come i Profeti, i quali esistono in un solo punto dello spazio (il tunnel spaziale) ma in tutti i punti del tempo, cosa che permette loro di avere una visione non-lineare dell'universo, dove gli effetti possono precedere le cause. Essi, per ragioni sconosciute, fecero di Sisko il loro Emissario presso il popolo bajoriano. Sisko non apprezzò questo ruolo da icona (né lo fece il Comando di Flotta), specialmente da quando cominciò a essere trattato dai Bajoriani con religiosa riverenza, ma imparò ad accettarlo e lo usò per favorire l'aiuto della Federazione verso Bajor.
Primo contatto con il Dominio[]
L'esplorazione del Quadrante Gamma si avviò senza eventi particolari per circa un anno. Poi, durante una missione economica di routine da parte dei Ferengi, Quark sentì delle voci sul Dominio, che apparentemente era un'unione di civiltà simile alla Federazione con lo scopo di difendersi e commerciare. Quark, sotto il regno del Gran Nagus Zek, fu autorizzato a negoziare un trattato fra Ferengi e Dominio; questi negoziati furono ultimati con successo.
Tempo dopo cominciò una vera e propria "corsa alla colonizzazione" del Quadrante Gamma da parte delle potenze del Quadrante Alfa, facendo conoscere queste ultime alle specie autoctone, e attraverso queste al Dominio. Preoccupanti rapporti attestarono che il Dominio cominciava a emergere come la potenza dominante nel Quadrante Gamma: i rapporti sembravano indicare che ciò che il Dominio non riusciva a ottenere tramite accordi, lo otteneva con la forza. Questi rapporti cominciarono nel 2370 quando un'enorme flotta di vascelli Skrreea apparve nel Quadrante Alfa, con l'intento di cercare un nuovo pianeta natale dopo che il loro precedente mondo era stato completamente distrutto dalle forze del Dominio.
Verso la fine del 2370, Sisko, suo figlio Jake, Quark e suo nipote Nog visitarono un pianeta disabitato del Quadrante Gamma per una ricerca di scienze promosso dalla scuola di Jake e Nog. Fu qui che incontrarono per la prima volta i Jem'Hadar, la forza militare del Dominio. Sisko e Quark vennero catturati insieme a un alieno misterioso (poi identificato come un Vorta, uno dei leader militari del Dominio) di nome Eris. Quindi i Jem'Hadar mandarono una nave di rappresentanza a Deep Space Nine per informare il Quadrante Alfa che non sarebbero più state tollerate intrusioni nello spazio del Dominio: dettero anche al maggiore Kira Nerys una lista con le colonie e le astronavi già distrutte per aver violato il loro spazio. La Federazione rispose inviando una squadra di salvataggio composta dal vascello di classe Galaxy USS Odyssey e tutti i tre runabout di Deep Space Nine. La task force avrebbe dovuto portare in salvo i prigionieri (incluso Eris), ma si trovò poi a combattere contro tre navi d'attacco Jem'Hadar. Una di queste, con un'azione kamikaze, distrusse il nucleo della Odyssey, provocando la perdita dell'astronave. In seguito alla sua distruzione, le altre navi della Flotta Stellare dovettero fuggire verso il Quadrante Alfa subito dopo aver recuperato Sisko e gli altri prigionieri. Una volta ritornati su Deep Space Nine, si scoprì che Eris era una spia e che la cattura di Sisko era stata architettata dai Fondatori, i misteriosi alieni che governano il Dominio. Dopo essere stata scoperta, Eris usò una sorta di teletrasporto per defilarsi, facendo intendere una tecnologia molto più avanzata di quelle messe a punto dalle specie del Quadrante Alfa.
Primo contatto fra la Federazione e i Fondatori[]
All'inizio del 2371 Sisko ritornò su Deep Space Nine, dopo essere stato sulla Terra per un incontro col Comando della Flotta Stellare, ottenendo il comando della USS Defiant, un prototipo di vascello da battaglia sviluppato originariamente per combattere i Borg, ma modificato con un dispositivo di occultamento romulano per entrare nel Quadrante Gamma e trovare e incontrare i Fondatori pacificamente, evitando battaglie.
L'equipaggio della Defiant trovò così i Fondatori, scoprendo che erano mutaforma della stessa razza di Odo, il capo della sicurezza della stazione Deep Space Nine. Malgrado avesse un forte desiderio di ritornare nel suo pianeta natale, Odo trovò la filosofia dei Fondatori, esemplificata nella frase «tutto ciò che puoi controllare non può nuocerti», ripugnante. Odo chiese quindi di tornare al Quadrante Alfa con tutto lo schieramento delle forze federali intatto. I Fondatori, guidati da un personaggio identificato soltanto come "la cambiante femmina", acconsentirono alla richiesta di Odo, sperando che esso volesse un giorno tornare fra loro nel Dominio. Questo episodio segnò l'inizio di una guerra fredda fra il Dominio e la Federazione dei pianeti uniti, con piccole schermaglie fra le due parti e una costante costituzione di forze militari.
Attacco dei servizi segreti cardassiani/romulani[]
Battaglia della Nebulosa di Omarion
Nel frattempo, le altre potenze del Quadrante Alfa non stettero ad aspettare le mosse del Dominio. L'Ordine Ossidiano, il temuto servizio segreto cardassiano, si alleò con il Tal Shiar, la controparte romulana. Insieme, essi costituirono segretamente una flotta di 20 vascelli (composta da 15 astronavi cardassiane di classe Keldon e 5 Falchi da Guerra Romulani di classe D'Deridex) nascosta nel settore Orrias dello spazio cardassiano e progettata per inoltrarsi nel Quadrante Gamma e distruggere il pianeta natale dei Fondatori, sperando che il Dominio sarebbe collassato senza di essi.
Ma i Fondatori, usando le loro abilità di mutaforma, si infiltrarono nel Tal Shiar così da conoscerne i piani e poter bloccare l'offensiva: la flotta cardassiano-romulana scoprì troppo tardi che il pianeta natale dei Fondatori, nella nebulosa di Omarion, era stato opportunamente abbandonato, e mentre erano occupati a bombardarlo vanamente una flotta di 150 navi da attacco Jem'Hadar emerse dietro il pianeta attaccando e distruggendo tutte le navi nemiche. Il Dominio sconvolse il Quadrante Alfa con questo attacco (che fu considerato simile alla Battaglia di Wolf 359), lasciando soltanto la Federazione e l'Impero Klingon come potenze rimaste a difendere il proprio Quadrante dal Dominio. Per il fatto che sia l'Ordine Ossidiano che il Tal Shiar non avrebbero dovuto avere una flotta di navi, la battaglia non causò danni alla flotta ufficiale cardassiana né a quella romulana, ma la sconfitta ebbe un effetto psicologico significativo: l'Unione Cardassiana successivamente si unì al Dominio e l'Impero Romulano firmò un patto di non-aggressione con esso. Dopo quella battaglia, l'Ordine Ossidiano venne distrutto, la Tal Shiar sopravvisse, anche se in uno stato pietoso: si sarebbe fatto sentire tardi nella guerra.
Infiltrazione dei Fondatori e destabilizzazione politica del Quadrante Alfa[]
Verso la fine del 2371 si venne a sapere che i Fondatori si erano infiltrati in ognuna delle maggiori potenze del Quadrante Alfa. Un mutaforma tentò, pur senza successo, di provocare una nuova guerra tra la Federazione e gli Tzenkethi, così da destabilizzare il quadrante. Il piano fu sventato da Sisko e dai suoi uomini, ma la conseguente paranoia su chi potesse o non potesse essere un Cambiante contagiò pressoché tutti. Nel 2372 le forze dell'Impero Klingon assaltarono l'Unione Cardassiana, convinti che fosse caduta in mano ai Fondatori. Infatti, con la caduta dell'Ordine Ossidiano i cittadini cardassiani avevano rovesciato il Comando Centrale, il potere militare di Cardassia, eleggendo un governatore civile e restaurando il Consiglio Detapa, l'antico centro di governo politico. I Klingon sospettarono che il Dominio si fosse infiltrato nel governo cardassiano e avesse gestito il colpo di Stato. Nonostante il duro monito contrario della Federazione, i Klingon rifiutarono di porre fine alla loro invasione, se non allorquando scoprirono (ben più tardi) che il Dominio non si era infiltrato fra i Cardassiani, ma fra i Klingon stessi, nelle sembianze del generale Martok. Ma nel frattempo l'invasione portò a una destabilizzazione politica nell'Impero Klingon, che si ritirò dagli Accordi di Khitomer, facendo così cadere la pace con la Federazione. Sembrò così che i Fondatori fossero riusciti nel loro piano di destabilizzazione del Quadrante Alfa come preludio di una loro invasione.
La paranoia causata dai Cambianti continuò durante il 2372. Convinti che il governo della Federazione non prendesse adeguatamente sul serio la minaccia, alcuni ufficiali della Flotta Stellare decisero di organizzare un colpo di Stato nella Federazione in seguito alla scoperta che alcuni cambianti (almeno quattro) erano giunti sulla Terra, persino nel quartier generale della Flotta a San Francisco. Un atto terroristico sulla Terra, il primo dopo secoli, provocò la morte di decine di diplomatici federali e romulani nel corso di un summit. Il tentativo di colpo di Stato dell'ammiraglio Leyton portò a un conflitto armato fra le navi della Flotta, per la prima volta da quando Khan Noonien Singh dirottò la USS Reliant e combatté la USS Enterprise: infatti la USS Defiant, in rotta verso la Terra, allertata dal capitano Sisko, fu costretta a scontrarsi con la USS Lakota provocando diverse vittime. Ciò consentì tuttavia a Sisko di sventare il complotto, obbligando l'ammiraglio Leyton a rinunciare ai suoi tentativi di imporre la legge marziale nella Federazione e a consegnarsi alle autorità.
La tensione fra la Federazione e l'Impero Klingon, nel frattempo, continuò ad aumentare e la guerra fra le due potenze si scatenò nel tardo 2372, quando la Federazione rifiutò di sostenere i Klingon nel reclamare il settore Archanis. Ma l'Impero non poteva effettivamente combattere una guerra su due fronti, contro Cardassia e contro la Federazione. Nel frattempo, verso la metà del 2373, l'Unione Cardassiana, sotto la guida di Gul Dukat (il precedente prefetto di Terok Nor – l'attuale Deep Space Nine – ed ex consigliere militare del governo civile cardassiano), si alleò ufficialmente con il Dominio per contrastare l'invasione klingon. Questo consentì ai Fondatori di istituire un solido punto di appoggio nel Quadrante Alfa, e grazie alle forze del Dominio i Cardassiani riuscirono infine a scacciare i Klingon dal proprio spazio, infliggendo loro una pesante sconfitta. Con il Dominio ormai alle porte del Quadrante Alfa, l'Impero Klingon fu costretto a riconfermare gli Accordi di Khitomer, ponendo fine alla breve guerra con la Federazione.
Nel 2373, il dottor Julian Bashir di Deep Space Nine fu rapito e detenuto in una prigione del Dominio nel Quadrante Gamma. Quando Worf e Garak andarono a liberare Enabran Tain (il Cardassiano mentore e padre di Garak) nella stessa prigione, scoprirono che il vero Bashir era lì da varie settimane. Infatti chi lo aveva rimpiazzato fino a quel momento su Deep Space Nine era stato così abile e convincente che nessuno aveva pensato che fosse in realtà un Cambiante infiltrato. Quest'ultimo sabotò le operazioni di chiusura del tunnel spaziale (operazioni atte a bloccare l'invasione del Dominio nel Quadrante Alfa) e si stava anche preparando a distruggere il sole bajoriano al fine di distruggere anche Deep Space Nine e pure la flotta federo-klingon che era stata inviata a difendere la stazione; in questo modo avrebbe reso praticamente nulla la resistenza all'invasione della flotta del Dominio nel Quadrante Alfa. Finalmente, alcuni prigionieri del Dominio organizzarono una fuga; il vero Bashir riuscì a mandare un messaggio a Deep Space Nine, e in poco tempo la USS Defiant riuscì a catturare il Cambiante e impedirgli di realizzare la sua missione di distruzione del sistema bajoriano.
Da quel momento il Dominio iniziò tuttavia a inviare flotte di vascelli attraverso il tunnel spaziale a sostegno della sua presenza nel Quadrante Alfa e a rinforzo della posizione cardassiana, in modo però da non destare il sospetto di un'invasione ma permettendo un continuo spiegamento di forze nello spazio cardassiano col pretesto di un loro indebolimento dopo la guerra contro i Klingon. La Federazione e l'Impero Klingon decisero che tale situazione non poteva essere tollerata e iniziarono l'installazione di un campo minato autonomo e occultato all'imboccatura del tunnel (dalla parte del Quadrante Alfa). Questo effettivamente tagliò fuori dal Quadrante Alfa le linee di rinforzo e rifornimento del Dominio. L'atto fu considerato da Gul Dukat e dal suo consigliere del Dominio, il Vorta Weyoun, come un gesto di guerra e in risposta lanciarono un attacco a Deep Space Nine. Questa battaglia fu universalmente identificata come il vero inizio della Guerra del Dominio.
Lo scoppio della Guerra[]
Invasione del Quadrante Alpha da parte del Dominio[]
Seconda battaglia di Deep Space Nine (2373)
Le forze combinate del Dominio e dei Cardassiani lanciarono il loro attacco a Deep Space Nine per strappare il controllo della stazione alla Federazione con un'azione strategicamente calcolata: una forza d'attacco federale-klingon stava in quel momento muovendo contro il cantiere navale del Dominio a Torros III, e questo consentì alla flotta nemica coalizzata di prendere possesso di Deep Space Nine. Prima dell'attacco, su consiglio di Sisko (nel frattempo promosso a capitano), il governo bajoriano firmò un trattato di non-aggressione con il Dominio, cosa che permise alle forze bajoriane di rimanere illese all'interno della stazione. Inoltre, il maggiore Kira attivò un programma del computer che disabilitò completamente tutti i sistemi di Deep Space Nine, rendendo la stazione praticamente inservibile per un certo periodo di tempo, nella speranza che la Flotta Stellare riuscisse a riconquistarla prima che il Dominio fosse riuscito a rimediare al danno; ma questa stima di una breve occupazione risultò essere molto ottimistica. Tuttavia era chiaro che per il Dominio fu una vittoria pagata cara poiché perse 50 navi e i moli di attracco di Torros III. Nel 2374, mentre Dukat e Weyoun stavano cercando un modo sicuro per disabilitare il campo minato all'entrata del tunnel, Kira iniziò a condurre un suo movimento di resistenza sulla stazione, creando discordie fra i Cardassiani e i Jem'Hadar presenti su Deep Space Nine.
L'Operazione Ritorno[]
Nella tarda primavera del 2374 era ormai chiaro che la Federazione e l'Impero Klingon stavano lentamente perdendo la guerra. I numerosi vantaggi strategici del Dominio, come ad esempio sensori a lunghissimo raggio per monitorare i movimenti nemici, la rapida costruzione di vascelli o ancora le avanzate tecniche di combattimento jem'hadar, provocarono dei grandi danni nei primi mesi della guerra. La Federazione e l'Impero stavano volgendo verso un'azione di ritirata, ripiegando di settore in settore evacuando le loro navi. Anche i dispositivi di occultamento spesso risultavano inefficaci in quanto i sensori tachionici del Dominio potevano facilmente penetrare la schermatura. Più tardi, Sisko convinse i vertici della Flotta Stellare che il punto chiave strategico del conflitto non andava visto in ciascun pianeta del Quadrante Alfa, ma piuttosto in Deep Space Nine: così, in quella che fu chiamata "Operazione Ritorno", una flotta costituita da elementi di tre comandi federali fu riunita, con la partecipazione della Forza di Difesa klingon, allo scopo di riconquistare la stazione e destabilizzare l'alleanza fra Dominio e Cardassia.
Attraverso i fronti passarono delle voci che sostenevano che Dukat fosse prossimo a smantellare il campo minato. La notizia costrinse la Flotta Stellare e l'Impero Klingon, le cui flotte non avevano ancora raggiunto Deep Space Nine, a lanciarsi in un attacco disperato. Avendo niente da perdere, la Federazione lanciò il suo assalto (conosciuto come la Battaglia di Bajor) con 627 navi contro 1254 vascelli dell'Alleanza Cardassia/Dominio; grazie anche all'intervento dei Klingon, la USS Defiant riuscì a oltrepassare le linee nemiche e a dirigersi verso il tunnel spaziale – essendo il campo minato disabilitato – grazie ai grandi sforzi del maggiore Kira, Rom, Odo e alcuni ufficiali della Milizia bajoriana di Deep Space Nine. Nel disperato e futile tentativo di rallentare le 2800 navi del Dominio che si stavano riversando nel tunnel dal Quadrante Gamma, Sisko entrò nel warmhole e fu allora che i Profeti decisero di intervenire. Apparentemente, Sisko non aveva portato a termine il proprio compito come Emissario dei bajoriani. Prevedendo che Sisko sarebbe morto nel suo coraggioso tentativo di fermare le forze del Dominio che stavano arrivando, i Profeti decisero di impedire ciò. Non si sa per certo cosa accadde alla flotta del Dominio mentre stava attraversando il tunnel; essa era – citando Miles O'Brien) – «just gone»: era semplicemente scomparsa. Con il morale dei Cardassiani a terra e con più di 200 navi dell'alleanza Dominio/Cardassia distrutte durante l'azione di attacco verso la stazione, il nemico abbandonò Terok Nor, e la Federazione riprese nuovamente il controllo di essa. Notare che con la flotta in ritirata e le armi disattivate dal movimento di resistenza, la stazione non avrebbe potuto essere adeguatamente protetta dal Dominio, così come la Federazione non poteva essere abbastanza in forze da inseguire la flotta nemica in ritirata. La vittoria della Federazione tramite "deus ex machina" (attraverso, cioè, un intervento divino) costò a Gul Dukat non solo il proprio posto come capo di Stato a Cardassia, venendo rimpiazzato da Damar, ma anche la vita della propria figlia Tora Ziyal e la sua sanità mentale.
Situazione di stallo del conflitto[]
Con il Dominio ricacciato verso lo spazio cardassiano, sembrò che la guerra sarebbe terminata. Effettivamente, Damar e Weyoun arrivarono a Deep Space Nine poco tempo dopo per negoziare un trattato di pace con l'alleanza federo-klingon, aumentando le speranze di una fine del conflitto. Nella realtà dei fatti, però, si trattò solo un tentativo di prendere il controllo dei pianeti chiave attraverso i quali il Dominio si sarebbe potuto rifornire del ketracel bianco, la sostanza indispensabile alla sopravvivenza dei soldati jem'hadar. La Federazione, ciò nonostante, ratificò il trattato d'armistizio, dietro consiglio del dottor Bashir e di un gruppo di persone geneticamente modificate come il medico, che avevano attentamente studiato la cosa sul piano strategico e statistico, in modo che il Dominio non fosse stato forzato ad attaccare subito, prima che le loro riserve si fossero esaurite, così da non sprecare quelle scorte non potendo garantire un prossimo rifornimento.
Ci fu così un breve periodo di tregua durante il quale entrambi i fronti si riorganizzarono. Sfortunatamente, la tecnologia di allevamento Jem'Hadar combinata con l'avanzata produzione dei bacini di costruzione portò il Dominio a rimettersi in forze per primo.
Dopo quasi sei mesi di relativa pace con poche e poco rilevanti schermaglie di frontiera, navi Jem'Hadar provenienti dal Settore Kalandra, colsero impreparata la Flotta Stellare, e invasero Betazed con un attacco a sorpresa, cogliendo di sorpresa la Decima Flotta, in quel momento impegnata in delle esercitazioni, e approfittando anche dell'inadeguatezza del sistema difensivo planetario, decisamente obsoleto. L'occupazione di Betazed consentì al Dominio di acquisire una base avanzata dalla quale in teoria sarebbe stato possibile lanciare attacchi verso almeno quattro pianeti della Federazione: Andoria, Vulcano, Tellar e Alfa Centauri.
L'ingresso dell'Impero Romulano nell'Alleanza[]
Il capitano Benjamin Sisko, convinto che solo i Romulani potessero ormai cambiare la situazione strategica abbastanza da permettere all'Alleanza federo-klingon di condurre l'offensiva, progettò con Garak (l'unico cardassiano rimasto su Deep Space Nine, ex membro di primo piano dell'Ordine Ossidiano e figlio segreto di Enabran Tain) di creare false prove di un complotto del Dominio per invadere Romulus, il pianeta natale e capitale dell'Impero Romulano. Il senatore romulano Vreenak, tra i maggiori sostenitori delle neutralità dell'Impero, analizzò queste "prove" e scoprì che erano false. Furioso, Vreenak progettò di ritornare su Romulus per rivelare pubblicamente la macchinazione di Sisko, un'azione che avrebbe certamente gettato discredito sulla Federazione e sulla Flotta Stellare, e che avrebbe rafforzato la posizione di neutralità dell'Impero Romulano e avrebbe potuto perfino portare i Romulani a stipulare un'alleanza con il Dominio. Tuttavia, la navetta del senatore esplose misteriosamente durante il suo viaggio di ritorno e la colpa fu attribuita al Dominio. Sisko interrogò Garak, che rivelò di aver piazzato una bomba a bordo, sembrandogli il fondato timore di una futura alleanza fra Impero Stellare Romulano e Dominio un motivo soddisfacente per uccidere il Senatore.
Qualche giorno dopo, l'Impero Stellare Romulano dichiarò formalmente guerra contro il Dominio, bilanciando la situazione a favore dell'Alleanza del Quadrante Alfa. Contemporaneamente alla formazione dell'alleanza coi Romulani, l'ufficiale medico capo di Deep Space Nine, Julian Bashir, fu messo al corrente dell'esistenza all'interno della Federazione della Sezione 31, un'agenzia segreta simile all'Ordine Ossidiano. La Sezione 31 sembrava molto interessata a manipolare la guerra dietro le quinte e tentò di reclutare Bashir nelle loro truppe. Bashir rifiutò, informò Sisko dell'esistenza della Sezione e adottò un atteggiamento di attesa.
La prima battaglia di Chin'Toka[]
Con l'aiuto della flotta romulana, l'Alleanza riuscì finalmente a passare all'offensiva, invadendo per la prima volta lo spazio cardassiano. Ciò avvenne quando l'Alleanza riuscì a conquistare il sistema Chin'toka, all'inizio del 2375. Nonostante i danni subiti a causa della potenza e dell'efficacia delle piattaforme difensive orbitali recentemente installate dai Cardassiani, la Flotta dell'Alleanza riuscì a distruggere tutte le astronavi Jem'Hadar a guardia del sistema, e a sbarcare truppe di terra sui due pianeti abitabili, occupandoli militarmente (DS9: "Le lacrime dei profeti").
Il virus sviluppato dalla Sezione 31 contro i Fondatori[]
Nel 2375, la Federazione venne a conoscenza di uno sviluppo che avrebbe contribuito a determinare il corso della guerra: un virus morfogenico mortale aveva infettato il Grande Legame. Nonostante le proprie risorse tecnologiche e scientifiche, il Dominio non riuscì a trovare una cura. Fu a questo punto ovvio che sarebbe stata solo una questione di tempo prima che i Fondatori morissero. (DS9: “Il tradimento, la fede e il Grande Fiume”) In seguito si scoprì che il virus era stato creato dalla Sezione 31, un ramo disonesto dell'Intelligence della Flotta Stellare. Sebbene Julian Bashir avesse trovato una cura, il Consiglio della Federazione decise di non farla conoscere al Dominio per motivi strategici. Alcuni hanno contestato questo atto come favoreggiamento di un genocidio. (DS9: “Misure estreme”, “I mastini della guerra”)
Verso la metà del 2375 i Fondatori vennero danneggiati seriamente e fu compromessa la loro abilità di cambiare forma. Ciò influenzò negativamente l'abilità della leader cambiante di condurre le forze del Dominio in guerra.
Contestualmente, il legato Damar iniziò a sentirsi sempre più frustrato a causa della guerra apparentemente in stallo (l'avanzata dell'Alleanza del Quadrante Alfa nello spazio cardassiano era terminata dopo Chin'toka di fronte all'inossidabile resistenza del Dominio) e della sua posizione di "marionetta" del Dominio. L'aumentare delle perdite militari cardassiane lo portò a un esaurimento nervoso, tanto che cominciò a bere senza ritegno e a criticare più volte l'abilità del Dominio di condurre con successo la guerra.
Ulteriori tentativi diplomatici per fermare il conflitto[]
Nel corso del 2375 il corpo diplomatico della Federazione mise in atto ulteriori trattative diplomatiche con il Dominio per cercare di ottenere la cessazione delle ostilità. Ciò costrinse in talune occasioni gli equipaggi della Flotta Stellare a sostituire il corpo diplomatico in relazione ad altre situazioni potenzialmente pericolose per il mantenimento della pace e della stabilità. Questo fu il caso, ad esempio, delle dispute territoriali all'interno del sistema stellare di Goren, il cui appianamento venne affidato dalla Flotta Stellare alla USS Enterprise. Contestualmente, in virtù delle gravi perdite subite contro il Dominio durante la guerra, e ancor prima nell'attacco dei Borg di due anni prima, la Federazione iniziò ad accogliere tra le proprie fila nuove razze, quali membri effettivi o semplici protettorati, anche se il loro livello tecnologico fosse inferiore al proprio. Questo, ad esempio, fu il caso degli Evora, accolti nella Federazione in qualità di protettorato (in una cerimonia svoltasi a bordo dell'Enterprise) dopo appena un anno dal loro conseguimento della propulsione a curvatura. (Star Trek: L'insurrezione).
L'Alleanza del Dominio con i Breen[]
Quando la posizione del Dominio cominciò a diventare sempre più precaria, con l'Alleanza che continuava a prendere l'iniziativa, la leader cambiante formò con successo un'alleanza con i Breen, una specie relativamente poco conosciuta del Quadrante Alfa. La loro entrata in scena portò temporaneamente le sorti della guerra a favore del Dominio. Le forze breen attaccarono di sorpresa la Terra, bombardando e danneggiando gravemente il quartier generale della Flotta Stellare a San Francisco. Si trattò di una vittoria di Pirro in quanto la maggior parte delle navi breen vennero distrutte dal contrattacco della Flotta Stellare e il danno fu perciò relativamente scarso, ma i Breen suscitarono comunque forte apprensione negli animi dei loro nemici.
La Seconda Battaglia di Chin'toka[]
Seconda Battaglia di Chin'toka
I Breen sfoderarono presto un'arma segreta da loro sviluppata che avrebbe potuto invertire drasticamente il corso della guerra. I loro vascelli infatti erano stati equipaggiati con dissipatori di energia che rendevano ogni bersaglio inerte. Questo permise al Dominio di riprendere il controllo della situazione, estendendo le proprie linee di frontiera e riprendendosi momentaneamente il sistema Chin'toka in una battaglia che distrusse fra le molte navi (ben 311 vascelli federali, klingon e romulani) anche la USS Defiant. Solo un vascello Klingon sopravvisse alla disfatta della seconda battaglia di Chin'toka: la IKS Ki'tang, uno sparviero. La motivazione di ciò venne scoperta dopo la battaglia, quando venne accertato che l'ingegnere capo del Ki'tang poco prima aveva modificato l'intermix del Trizio per compensare un problema di contenimento nel nucleo di curvatura della nave. Questa fortuita scoperta permise a tutte le navi della flotta Klingon di proteggersi contro la nuova arma Breen regolando . Tuttavia, per le flotte federali e romulane fu impossibile implementare la medesima modifica. Questo lasciò le sole navi Klingon a guardia della linea del fronte, mentre la Flotta Stellare e la Flotta romulana cercavano una soluzione per contrastare l'arma dissipatrice dei Breen.
I Klingon schierarono ben 1500 astronavi per difendere l'intera linea di confine con i territori controllati dal Dominio, ma ciò lasciò la loro flotta in palese inferiorità numerica rispetto al Dominio. La strategia elaborata dal generale Martok per fronteggiare questa emergenza fu quella di inviare dei gruppi di vascelli occultati per condurre una rapida serie di incursioni contro bersagli facili, tenendo impegnato il Dominio in modo che non potesse preparare un'offensiva maggiore, sperando che nel frattempo le flotte federali e klingon riuscissero a riorganizzarsi. Tuttavia, il cancelliere Gowron cominciò ad aver timore che la strategia e il modo di pensare di Martok potessero offuscare il suo prestigio: così, egli spedì le navi di Martok contro bersagli impossibili, rendendo inefficace la strategia klingon e gettando nel caos il fronte alleato. La situazione si risolse allorquando Worf, l'ufficiale addetto alle operazioni strategiche di Deep Space Nine, sfidò Gowron in un duello all'ultimo sangue, uccidendolo. Così, i rimanenti membri del consiglio acclamarono Worf quale nuovo cancelliere dell'Impero Klingon. Worf, però, rifiutò l'importante carica, lasciandola invece al Generale Martok. Da quel momento il panorama politico klingon si stabilizzò e la guerra tornò alle precedenti condizioni.
La Ribellione Cardassiana[]
Con il Dominio che prendeva ormai tutte le decisioni, sia militari che politiche, incluso donare ai Breen alcune colonie cardassiane, il legato Damar, frustrato da un'alleanza che oramai aveva assunto tutti i connotati di un'invasione mascherata, cominciò a formare un movimento di resistenza (Il "Fronte di Liberazione Cardassiano") con lo scopo di cacciare il Dominio fuori da Cardassia e dallo spazio cardassiano. La prima azione contro il Dominio della neonata ribellione fu l'attacco contro gli impianti di clonazione di Rondac III, che vennero distrutti dalle navi del primo, terzo e nono ordine cardassiano. Damar tuttavia non sapeva bene come condurre una guerra di insurrezione e continuò a subire sconfitte. Kira, Garak e Odo vennero quindi inviati come "consiglieri tecnici" per aiutare le truppe di Damar a provocare il maggiore danno possibile. Il gruppo di Damar, con l'aiuto del gruppo di Kira, dirottò quindi con successo un vascello del Dominio con installate armi breen. Il team riuscì a portare al sicuro la nave nel territorio federale, rendendo possibile agli scienziati federali di trovare una contromisura efficace contro quel tipo di arma; ciò riportò l'Alleanza in vantaggio, avendo ora le navi federali e Romulane, di nuovo la possibilità di combattere le navi del Dominio. Nel frattempo, il dottor Julian Bashir, con l'assistenza del capo Miles O'Brien riuscì a trovare una cura per la malattia dei Fondatori, provocata con il virus sviluppato dalla Sezione 31. Tale cura fu somministrata inizialmente al Conestabile Odo.
In risposta, la leader cambiante decise di far ritirare le proprie forze nello spazio cardassiano e instaurare strutture di difesa per bloccare l'attacco dell'Alleanza. La sua intenzione era probabilmente quella di far credere all'Alleanza di aver vinto la guerra, in modo da trincerarsi nello spazio controllato e col tempo ricostruire una grande potenza di attacco. Tuttavia, la Fondatrice sottovalutò la risoluzione della Federazione e il suo continuare ad avanzare finché Cardassia non fosse conquistata. Contemporaneamente, il movimento di resistenza di Damar venne eliminato a causa del tradimento di Gul Revok e tutte le diciotto basi della cellule di resistenza vennero distrutte in poche ore, lasciando Kira, Garak e Damar intrappolati e nascosti su Cardassia I.
Assalto finale e caduta di Cardassia[]
Il capitano Sisko assunse il comando di una nuova nave, la USS São Paulo, di classe Defiant, ribattezzata poi Defiant. Con un attacco comandato da Sisko, dall'ammiraglio William Ross, dal cancelliere Martok e dai Romulani, venne invaso lo spazio cardassiano per un'offensiva definitiva.
Gli sforzi di Damar di fomentare una rivolta popolare contro il Dominio riuscirono, isolando le abilità C3I (comando, controllo, comunicazione, intelligence) di Cardassia I dalle flotte del Dominio, attraverso ad esempio la disabilitazione delle basi energetiche e trasmittenti. Nel tentativo di ricacciare i Cardassiani entro le linee, i Fondatori ordinarono al Dominio di distruggere un'intera metropoli cardassiana (Lakarian City), uccidendo circa due milioni di abitanti. Questa atrocità portò la maggior parte dei comandanti delle flotte cardassiane a cambiare fronte, aiutando l'Alleanza nell'invadere lo spazio cardassiano e portando la situazione a vantaggio di quest'ultima. La defezione dei suoi ex alleati portò la leader cambiante a una decisione drastica, ordinando alle sue truppe la distruzione di tutte le città cardassiane e l'annientamento dell'intera popolazione civile del pianeta. Le flotte del Dominio rientrarono quindi nell'orbita di Cardassia si prepararono per un'ultima e disperata azione difensiva coadiuvati dalle piattaforme difensive orbitali del pianeta.
Il Cambiante Femmina, oramai rassegnata alla sconfitta, decise di far resistere le proprie truppe fino all'ultimo uomo, in modo da infliggere quanti più danni possibili alle forze attaccanti, in modo che la loro vittoria, a causa degli altissimi costi subiti, risultasse nei fatti quasi una sconfitta.
Odo, partito insieme all'equipaggio della Defiant durante l'offensiva finale contro il Dominio e i Breen, si fece teletrasportare su Cardassia per parlare con la Leader dei Fondatori. Odo promise a quest'ultima di fornire ai Fondatori la cura contro il virus della Sezione 31 (grazie al proprio ritorno nel Grande Legame) in cambio di una resa incondizionata delle proprie forze. Dopo qualche momento di titubanza, e dopo essere stata guarita dalla malattia dallo stesso Odo, la Femmina Mutaforma accettò le condizioni e ordinò alle forze Jem'Hadar e Breen sul pianeta di arrendersi.
Successivamente una dichiarazione formale di cessazione delle ostilità (Il Trattato di Bajor) venne firmato a bordo di Deep Space Nine, ponendo così termine a un conflitto che aveva coinvolto circa tre quarti del Quadrante per due anni, e che era partito proprio da quella stazione spaziale. Le condizioni del trattato prevedevano il ritorno nel Quadrante Gamma di tutte le forze spaziali restanti del Dominio, la contestuale cessazione delle ostilità da parte della Confederazione Breen e ritiro delle sue astronavi e delle sue truppe dal territorio Cardassiano, e l'arresto della Femmina Cambiante per crimini di guerra.
Altre Battaglie significative del conflitto[]
- Attacco su Avenal VII (2375)
- Battaglia del Sistema Tyra (2374)
- Battaglia di Betazed (2374)
- Battaglia di Ricktor Primo (2375)
- Battaglia di Torros III (2373)
- Invasione di Septimus III (2375)
- Liberazione di Benzar (2374)
- Incursione su Trelka V (2375)
- Incursione ai cantieri navali di Monac IV (2375)
- Battaglia di Rondac III (2375)
- Assedio dell'AR-558 (2375)
- Attacco Breen al quartier generale della Flotta Stellare (2375)
Eventi Associati[]
- Ribellione Cardassiana
- Navi Stellari nella Guerra del Dominio
Apparizioni[]
- DS9:
- "Chiamata alle Armi" (5 Stagione) Template:Small
- "Il momento di resistere" (6 Stagione)
- "Asperità e Ingiustizie"
- "Figli"
- "Dietro le linee"
- "Aiuta gli Audaci"
- "Il Sacrificio degli Angeli"
- "Valzer"
- "Una piccola grande nave"
- "Onore tra i ladri"
- "La coscienza di un ufficiale"
- "La Valiant"
- "Le lacrime dei profeti"
- "Morire da eroe" (7 Stagione)
- "L'assedio della AR-558"
- "Penombra"
- "Finché morte non ci separi"
- "Strani compagni di letto"
- "Il volto mutevole del male"
- "Quando piove..."
- "Navigando contro vento"
- "I mastini della guerra"
- "Quel che si lascia"
Riferimenti[]
- DS9:
- "Siete cordialmente invitati" (DS9 Stagione 6)
- "Probabilità Statistiche"
- "I Magnifici Ferengi"
- "Lontano, oltre le stelle"
- "Cuori Klingon"
- Template:Inquisizione
- "A modo suo"
- "Il Giudizio"
- "Profitti e Merletti"
- "Orfana del Tempo"
- "Il suono della sua voce"
- "Immagini nella sabbia" (DS9 Stagione 7)
- "Ombre e Simboli"
- "Immagine Residua"
- "Tradimento, Fede e il grande fiume"
- "Una vita di illusioni"
- "Figliol Prodigo"
- "Lo Specchio Invisibile"
- "Campo di Tiro"
- "Chimera"
- "Grande colpo al Casinò"
- "Inter Arma Enim Silent Leges"
- "Estremi Rimedi"
- VOY: "Messaggio in bottiglia"
- Star Trek: L'insurrezione
- Star Trek: La Nemesi
Retroscena[]
- Ira Steven Behr e Ronald D. Moore sono stati gli sceneggiatori più coinvolti nella creazione e nello sviluppo della Guerra del Dominio. Rick Berman voleva che la guerra si concludesse in tre o quattro episodi al massimo. Behr e Moore sapevano che la serie non sarebbe mai riuscita a concludere la guerra in così pochi episodi. Berman criticò anche le storie "deprimenti" e "violente". Moore in seguito replicò: "È una fottuta guerra! Cosa vuol dire che è troppo violenta?".[1]
Libri[]
In Rising Son, viene rivelato che gli abitanti del Quadrante Gamma si riferiscono alla guerra come alla "Guerra del Quadrante".
La guerra è spesso menzionata nei romanzi e nei libri di riferimento Pocket Books, e c'è anche una sezione su di essa nelle carte stellari di Star Trek.
Titoli dei libri sulla Guerra del Dominio[]
- Tales of the Dominion War
- Star Trek: The Dominion War
- Behind Enemy Lines
- Call to Arms
- Tunnel Through the Stars
- Sacrifice of Angels
- What You Leave Behind
- The Battle of Betazed
- Hollow Men
Video games[]
- Star Trek: Deep Space Nine - Dominion Wars
Link Esterni[]
- Guerra del Dominio su Wikipedia
- [EN] Guerra del Dominio su Memory Beta, una wiki di Star Trek per i prodotti non canon.
- Dominion War Timeline - official Star Trek site
- The Dominion War Sourcebook - in .zip format