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Central plexus

Il plesso centrale

Il plesso centrale era un dispositivo presente su tutti i vascelli Borg.

Il plesso centrale era usato per connettere una nave con tutte le altre, nel contesto della Collettività Borg. Data la sua importanza, il plesso centrale era protetto da campi di forza. Un vascello Borg tattico di quarta classe utilizzava una griglia di sicurezza multi-rigenerante per proteggerlo, il che rendeva impossibile il teletrasporto a causa della pesante schermatura.

Arrivare in prossimità del plesso centrale, era comunque un'azione rischiosa I corridoi che conducevano al plesso erano protetti da campi di forza. Per entrare nel plesso, la griglia di energia della sezione in cui si trovava, doveva necessariamente essere disattivata, ma il tentativo di intrusione avrebbe destato l'attenzione dei Borg. In alternativa, era possibile accedere dall'ingresso principale, che era isolato dalla griglia energetica principale. Il codice di accesso di questo ingresso poteva essere aggirato, e dopo aver posizionato quattro attuatori nella posizione corretta, l'accesso sarebbe stato possibile, consentendo di raggiungere il locale del plesso centrale.

Il plesso centrale stesso era posizionato al centro del locale. Dopo aver rimosso uno dei suoi pannelli laterali, il dispositivo poteva essere accessibile. I tubuli di assimilazione Borg potevano essere sfruttati per interfacciarsi con esso e scaricare informazioni nel plesso scoperto.

Nel 2377, Janeway, Torres, e Tuvok si infiltrarono nel plesso centrale del cubo tattico Borg 138 per rilasciare un nanovirus, al fine di salvare gli abitanti dell'Unimatrice Zero. Tramite l'interconnessione del plesso con altri vascelli Borg, il virus avrebbe dovuto viaggiare rapidamente nella Collettività e raggiungere l'alveare. Entro pochi minuti, l'azione rilasciò migliaia di droni dal controllo dell'alveare Borg. (VOY: "Unimatrice Zero - prima parte", "Unimatrice Zero - seconda parte")

Quando la Regina Borg scoprì l'introduzione del virus, fece un accesso al plesso centrale, e i risultati del nanovirus poterono essere visti come fili tremolanti interni allo stesso plesso centrale.