Sybok era il primogenito del diplomatico Vulcaniano Sarek e di una principessa Vulcaniana. Dopo la morte della madre, Sybok trascorse la maggior parte della sua infanzia con il fratellastro, Spock. Anche il fratello era figlio di Sarek, ma la madre, Amanda Grayson, era una umana.
Da studente, Sybok era eccezionalmente dotato e possedeva una grande intelligenza. Si ipotizzò persino che un giorno avrebbe potuto avere un posto tra i grandi studiosi di Vulcano. Sybok, tuttavia, era un rivoluzionario, poiché la conoscenza e l'esperienza che cercava erano proibite dal credo Vulcaniano. Sybok rifiutò l'idea della pura logica, preferendo equilibrarla con l'emozione dei suoi antenati Vulcaniani diventando un V'tosh ka'tur. Quando incoraggiò altri ad emularlo, venne allontanato da Vulcano, sul quale non fece mai ritorno.
Durante i suoi studi, Sybok ebbe delle visioni da colui ch'egli credeva essere "Dio", iniziando il suo cammino verso un luogo della mitologia vulcaniana conosciuto con il nome di Sha Ka Ree. Nel 2287, le visioni di Sybok lo condussero su Nimbus III, dove raccolse un gruppo di seguaci fedeli, conosciuti con il nome di Armata Galattica della Luce. Usando i propri poteri telepatici per far sì che gli altri affrontassero i propri dolori più profondi, Sybok riuscì a convincere il prossimo di essere un vero visionario. Con la sua banda sempre più numerosa di adepti, Sybok riuscì ad impadronirsi di Paradise City.
Nel tentativo di avere l'accesso ad una nave stellare, Sybok rapì i tre rappresentanti della città – la Romulana Caithlin Dar, il Generale Klingon Korrd, ed il rappresentante della Federazione St. John Talbot. Questi rapimenti condussero ad un tentativo di soccorso fallito da parte dell'equipaggio della nave stellare federale USS Enterprise-A, e ad un dirottamento del vascello. Sybok portò l' Enterprise verso il luogo dove le sue visioni lo stavano attirando, oltre la Grande Barriera.
Dopo aver localizzato Sha Ka Ree, venne rivelato che Sybok vi era stato attirato dal suo "Dio", che si scoprì essere un' entità maligna imprigionata sul pianeta, la quale stava cercando una nave stellare per poter tornare libera. Rendendosi conto di quello che aveva fatto, Sybok cercò di salvare l'equipaggio dell' Enterprise sacrificando se stesso sull'altare del suo dio. (Star Trek V: L'ultima frontiera)